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795. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1452 agosto 21 "apud Quinzanum").

Francesco Sforza informa il luogotenente di Lodi di aver concesso un salvacondotto alle sottoelencate terre cremasche a condizione che altrettanto si faccia dalla parte nemica verso le terre citra Adda. Gli impone la massima vigilanza su chi va e chi viene perché il salvocondotto non sia mezzo di tramare contro lo stato.

Domino locumtenenti Laude.
Noy havimo conceduto uno salvoconducto ale terre del Cremasco notate in la cedula introclusa cum pacto et conventione che dal canto deli emuli nostri se conceda simile salvoconducto ale nostre terre de qua d'Adda, et questo havimo facto a persuasione deli nostri citadini et subditi. Ma perché simile conversatione che accadrà fare li nostri cum li suoy per vigore de tale salvoconducto non ne pare senza suspecto, maxime per li forausiti che haverano comodità de parlare cum deli soy da Lodi, ad nuy pare et volimo che debiate havere bonissima advertentia in volere sapere chi andarà et chi tornarà ale sue ville et posessione, in modo et forma che sotto el salvoconducto non se praticasse delle cosse non stessino bene, et de questo dasemo el caricho a voy. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.
Pro emulis: Monte, Vayano, territorii Cremonensis.
Bagnolo, Clevi, Umbriano, Scanabove et Palazo.
Pro ducalibus: Spino, Dovara, Pustino, Terra Verde, Prata, Turino, Rhonchadello, Boffalora, La Fragia, Vigatoro, Cerspiatico et Portarii, et omnium aliorum locorum ducatus Mediolani et episcopatus Laudensis citra Abduam inclusive.