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823. Francesco Sforza a Bongiovanni Zerbi 1452 agosto 27 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza ribadisce a Bongiovanni Zerbi, referendario di Lodi, la disposizione di passare alla moglie di Schiavetto, squadriero ducale, dieci ducati al mese, attingendo, se in dificoltà, anche dalla provvisione ducale.

[ 200r] Egregio ac sapienti doctori domino Boniohanni de Zerbis, dilecto referendario nostro Laude.
Non possimo se non maraviliarsi che havendo comettuto per nostre lettere duplicate che dovesti provedere et fare respondere d'una mensuale provisione de dece, cioè 10, ducati ala molie de Schiaveto, nostro squadrero, non l'habiate facto et maxime perché, havendove voy excusato de non poterlo fare, ve rescripsimo che gli fecissevo dare dicta provixione deli dinari dela provixione nostra. Pertanto vi repplicamo che omnino debiate exequire la nostra voluntà superinde; et se forse volisevo dire che per le spexe excessive non gli fosse stato el modo, etiam per via dela nostra provixione, dicimo che potria essere che uno mese potria portar via del'altro per le cose che sonno occorse, ma quando cussì accade, potrite bene d'uno mese in un altro. Et cussì volimo che faciate et provediati omnino la dicta provixione, effectualiter cura como havimo scripto.
Et circha questo non ne date materia de più scrivere. Data in castris apud Quinzanum, die xxvii augusti 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.