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826. Francesco Sforza al podestà di San Colombano 1452 agosto 28 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza vuole che il podestà di San Colombano induca i debitori di Marino de Servigliano, famiglio ducale, a pagare ogni sua richiesta o quella di Rescone da Como.

[ 200v] Potestati Sancti Columbani.
Marino de Servigliano, nostro fameglio, dice deve havere alcuni dinari et altre cose d'alcuni sui debitori, como da Reschone da Commo, presente portatore, seray ad pieno informato, li quali sonno renitenti et retrogadi ad fare il debito al dicto Marino, sive al dicto (a) Rescone. Pertanto volemo che ad ogni instancia del dicto Rescone, constando ad ti ch'el dicto Marino sia vero creditore, debbie constringere dicti soy debitori in modo che fazano il dovere et satisfazano integramente dicto Marino de tucto quello doverà havere. Et ch'el non sia minato più in longo per parole. Data in castris nostris felicibus apud Quinzanum, die xxviii augusti 1452.
Zaninus.
Cichus.

(a) Segue Vesconte depennato.