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874. Francesco Sforza a Bartolomeo de Ricardi 1452 settembre 8 "apud Quinzanum".
Francesco Sforza dice a Bartolomeo de Ricardi di aver gradito il suggerimento datogli a proposito dei preti Giovanni Pietro da Sommapietra e Nicola Dragone andati in terra veneziana. Gli fa avere la patente per il subentro, come richiesto, di don Bartolomeo da Paternò nel godimento dei benefici dei due preti transfughi, ma avverta il nuovo beneficiario che si comporti in modo che ne lui né il suo patrocinatore abbiano di che vergognarsi.
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212r]
Domino Bartholomeo de Ricardis.
Inteso quanto ne haveti scripto per vostre lettere de quelli preti Iohannepedro da Sommapetra, Nicolao Dragono quali se sonno andati in le terre de Venetiani, ve respondemo che n'è piaciuto el vostro aviso. Ve ne commendiamo et cossì scrivimo ad monsignore vescovo de quella cità nostra che gli facia el commandamento, como in le vostre lettere prudentemente recordati. Ala parte de deputare don Bartholomeo da Paternò in li beneficii goldriano dicti preti Iohannepedro et Nicolao, siamo contenti, et cossì vi mandamo la lettera patente in soa persona, ma perché l'ha quella conscentia che sapete, volimo lo admoniati che se debia in dicto officio deportare talmente che non facia vergogna né a vuy né a luy. Data in castris apud Quinzanum, die viii septembris 1452.
Marchus.
Cichus.