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90. Francesco Sforza al podestà di Soncino 1452 gennaio 20 Lodi.

Francesco Sforza esprime al podestà di Soncino la soddisfazione per il frumento disposto per i soldati; per quanto riguarda il vino, lo si dia se i sodati daranno pegni, ma non armi. Lo rassicura poi di aver richiamato Cristoforo da Cremona a un migliore comportamento verso di lui.

[ 18r] Potestati Soncini.
Ce piace habbi facta opera cum quelli nostri homeni daghino fora el formento ad quelli soldati, como ce scrivi. Et perché dici se gravano dar fora il vino, maxime l'arme, te respondemo che advengha comprendiamo sia alquanto grave ad quelli homini ad darlo fora, o cum pigni o senza; tamen considerato non se può far senza bevere, semo contenti che li soldati diano altri pigni che arme, che siano recipienti, overo idonee sicurtate de pagharlo, et cossì scrivemo ad Tristano nostro figliolo, siché confortaray quelli nostri homini che, recevendo o pigni recipienti o idonee sicuritate, diano fora del vino. Ce dispiaci le parole dice ha usate cum teco Cristoforo da Cremona, dove el scrivemo ad Tristano lo reprenda per nostra parte. Data Laude, xx ianuarii 1452.
Andreas Fulgineus.