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914. Francesco Sforza ad Alessandro Sforza 1452 settembre 15 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza vuole che il fratello Alessandro liberi il famiglio di Giovanni Pietro, conestabile della Porta Regale di Lodi, arrestato dai suoi famigli intervenuti in seguito al fatto di un mulattiero impedito di uscire perché privo della licenza imposta.

Domino Alexandro Sfortie.
Iohanne Petro, conestabile a Porta Regale de quella nostra cità, ne ha scripto che a questi dì, havendoli tu facto comandamento che non lasasse usire alcuno fora dela cità senza tua licentia, et capitando ala porta uno tuo mulatero per volere usire et per hobedire, non lo volse lasare usire, el quale mulatero, siandoli prohibito l'andare de fora, con grande furia, facendo grande tumulto ala porta, mostrava volere taliare el rastello con un'aceta teneva in mane. El che, vedendo uno familio, el dicto castellano, dubitandose ch'el volesse dire altro, fu ale mane per volere, come è suo debito, cazare esso mulatero dala porta, et lo ferite uno poco con una partesana, et che deindeli tuoy famigli andarono ala porta et dedeno de molti mostazoni a dicto conestabile et pigliorono el famiglio et missello in pregione, dove ancora sta, dele qual cosse, dolendose molto dicto connestabile ne ha pregato voliamo fare relaxare dicto famiglio.
Considerando adoncha nuy, se cussì fusse seria stato bruto atto, a nuy è parso de scriverti che tu provedi a simili scandali per quello meliore modo te parirà, facendo relaxare el famiglio d'esso conestabile. ex castris apud Quinzanum, die xv septembris 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.