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916. Francesco Sforza a Pietro da Norcia 1452 settembre 15 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza, informato delle lamentele per le lettere concesse a Giovanni Lupo per la suocera, la moglie e la cognata, ricorda a Pietro da Norcia, luogotenente di Lodi, di non intromettersi nelle cause civili lasciandole al podestà che è giudice ordinario.

[ 221r] Domino Petro de Nursia, locuntenenti Laude.
Veduta la querella ce faciti de quelle nostre lettere concessemo ad messer Giovanne Lupo per la socera, mogliere et cognata sue, dicemo che nostra intentione è che vuy et l'altri nostri officiali siano obediti et reveriti quanto la persona nostra propria, et de niuna cosa pigliamo mazore despiacere che dela inobedientia se uxa verso li nostri officiali; ma ben dicemo che dele cause civile, per più altre querelle havimo havute in similibus, non intendemo ve intromettiate, ma lassatele conoscere al potestate el quale è iudice ordinario de quelle, et così è la nostra intentione. Data in castris apud Quinzanum, die xv septembris 1452.
Thomas.
Iohannes.