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917. Francesco Sforza al vescovo di Lodi 1452 settembre 15 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza vuole che il vescovo di Lodi ordini al prete Giacomo di Pomperati, beneficiario di San Giorgio, Santino Martino in Solarolo e San Mattia, andato senza permesso in territorio nemico, di ritornare entro un termine stabilito, privandolo, se inobediente, di tali benefici.

Domino episcopo Laudensi.
Siamo informati che uno prete, Iacomo di Pomperati, quale tene in quella nostra cità li beneficii de Sancto Georgio, Sanctino Martino in Solarolo et de Sancto Mathia, patronati de quelli da Trexino, senza nostra licentia, né de alcuno nostro officiale, se n'è andato in le terre deli inimici nostri. Et perché, stando là, porria praticare dele cose contra el stato nostro, ne pare, et cossì ve confortiamo, gli vogliati far fare uno comandamento che, infra uno termine competente, debia repatriare et venire ad fare residentia ali dicti suoy beneficii, altramente che serà privato d'essi, et cossì, non obediendo li comandamenti privarlo deli dicti beneficii, secondo la rasone et iusticia vole et rechiede. Data in castris apud Quinzanum, die xv septembris 1452.
Marchus.
Cichus.