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927. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1452 settembre 17 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza informa il luogotenente di Lodi che Vigorello, Antonino e Giacomino, tutti di Sant'angelo, assunti ai servizi di Achille Corso, se ne passarono al nemico e poi ritornarono a Lodi, ove il conestabile Osterello Corso li fece rinchiudere e poi rilasciare dietro garanzia di restituire i soldi avuti. II duca vuole che il luogotenente consegni a Osterello i trenta bislacchi avuti da Achille.

[ 223r] Domino locuntenenti Laude.
Ne dice Achile Corso, nostro conestabile, che havendo luy tolto ad suoy servitii tre compagni et datogli bislachi dece per uno, chiamati l'uno Vigorello et l'altro Antonino, et l'altro Iacomino, tuti tri da Sancto Angelo, se partirono da luy et andarono dal canto deli inimici; et essendo poy venuti lì ad Lode pare che Hosterello Corso, nostro conestabile, li facesse destenire per li dinari haviano portati via ad Achile, quali poy sonno stati rellaxati con securità de satisfare dicto Achile. Pertanto dicto Achile è stato da nuy et ne ha zurato per la fede soa havere prestati ali dicti Vigorello, Antonino et Iacomino, bislachi dece per uno, quali non gli hano serviti. Siché ve commettemo et volemo che debiate, havuta questa, havere modo et provedere ch'al dicto Achile Corso sia satisfacto de questi bislachi xxx, li quali fati dare et numerare al dicto Hosterello, perché cossì esso Achile remane contento, ma in questo procedeti taliter ch'el dicto Achile sia satisfacto et non habiamo più ad haverne lamenta. Data in castris apud Quinzanum, die xvii septembris 1452.
Zannetus.
Cichus.