Registro n. 12 precedente | 933 di 2324 | successivo

933. Francesco Sforza a Gracino de Piscarolo 1452 settembre 18 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza scrive a Gracino de Piscarolo di volere che il galeone, appena pronto, sia messo in acqua, e perché dalle informazioni avute da Antonio degli Eustachi sa che per fornirlo gli occorrono 595 fiorini, ha ordinato che si invii detta somma, come pure devono essere mandate le 775 lire, rimanenza dell'assegnazione dei Genovesi, le 500 lire che aveva ordinato gli mandassero oltre alle altre 500 che doveva mandargli Francesco Malleta, per un ammontare complessivo di 1275 lire, dalle quali, tolte le spese per il galeone, ne rimangono 915. Sollecitati Francesco Malleta, Angelo Simonetta e i Maestri delle entrate straordinarie quanto manca ancora, raggiunta la somma dovuta la consegni ad Antonio degli Eustachi. Per la rimanenza supplisca con i denari della spesa ducale; il tutto deve essere fatto in due giorni.

Domino Gracino de Piscarolo.
Perché vogliamo che quello galione, quale hay facto aconciare et mettere in poncto, subito vada zò per cose molto importantissime al stato nostro, et domino Antonio Eustachio ne scrive che ad fornirlo de notteri, homini et cose che gli bisogna gli vanno de spexa fiorini cinquecento lxxxxv, ti avisamo, como habiamo ordinato, che te siano mandati in mane toa li dicti dinari, como intenderay per lo infrascripto modo. Prima che te siano mandate (a) quelle libre dcclxxv quale ne sonno restate del'assignamento de Zenovesi, computate in quelle le cinquecento libre, quale, como tu say, ordinassemo te fossero mandate; item che te siano mandate per Francesco Malleta libre cinquecento, li quali dinari in somma sonno libre mcclxxv (b) dele quale, retrovandone quelle libre ccclx vel circha che tu hay speso in dicto galione, vengano ad remanere de neto in mane toa libre dccccxv. Siché, receputa la presente, subito manderay con l'aligata uno tuo messo ad Francesco Malleta per avere le dicte cinquecento libre et cossì per sollicitare cum Angelo Symonetta et li Maystri dele intrate nostre extraordinarie per havere el compimento dele dicte libre dcclxxv. Et havuto li dicti dinari subito darayli al prefato domino Antonio acioché cum celeritate possa fare aviare el dicto galione perché è molto importante [ 224v] al stato nostro, et fa che circa questo tu non li perdi uno attimo di tempo. Et perché ad compire li dicti dlxxxv fiorini te veniranno a manchare libre xxxvii, ti dicimo che tu debbi supplire deli dinari dela spexa nostra, et a fare et exequire queste cose te daximo termino duy dì dappuoy la recevuta de questa, siché fa, per quanto ami el bene nostro, non gli perdi tempo veruno. Et se forse non podesti havere li predicti dinari fra questo termino, ti dicimo che li debbi recuperare per qualunche modo tu poderay, per mandare ad executione questa nostra ordinatione, et poy solliciteray de haverli tu, como te havimo dicto de sopra. Data in castris apud Quinzanum, die xviii septembris 1452.
Volemo che del recevimento de questa subito ne avisi et l'aligata subito darayla ad domino Antonio de Eustachio.
FranciscuSfortia Vicecomes manu propria.
Cichus.

(a) Segue per Francesco Malleta libre depennato.
(b) Segue de neto in mane toa depennato.