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935. Francesco Sforza ad Alessandro Sforza 1452 settembre 23 "apud Quinzanum".

Francesco Sforza dice al fratello Alessandro di non sapere dove Giacomo agirà e di avvertire Montebrianza, Cassano, Milano, e dove necessario; se fosse a Montebrianza, Alessandro potrebbe rimandare Boso, ora a Pizzighettone, con la gente di San Colombano. Il giorno seguente informerà Americo di come le cose sono andate a Castione. Il giorno seguente si è scritto al podestà di Castelleone di mandare le lettere a Castione ad Americo Forti e poi a Lodi.

[ 227r] Domino Alexandro Sfortie.
Perché da poy scripte l'ultime lettere dela cavalcata fa domatina el conte Iacomo, siamo avisati ch'el debia essere andato per cavalcare in Montebrianza, non siamo però certi s'el anderà più in Montebrianza, come ad Rivolta per correre in Milanese, o venire ad Lodi; siché provedi et advisa subito in Montebrianza et ad Cassano, Milano et per tutto te parerà necessario che non se receva danno. Nuy te havimo advisato de tucto quello havemo sentito fin ad questa hora et siamo certi che tu haveray provedutto ad tucto; questa te scrivimo ad abondantiorem cautellam, non perché crediamo sia là ad tempo debito, ma siamo certi non haverà ad nuocere. Caso costoro habiano corso in Montebrianza, crediamo tu possi remandare Boso cum quella gente de San Columbano cum li fanti, como te havemo scripto hogi, mercordì xx instantis, siano ad Pizleone, et advisane domane come le cose serano passate. Manda la lettera ad Castione et scrivere ad Americo lì officiale, nella mandi per la via de (a) Castellione, per la quale mandiamo questa, et sia duplicata lettera. Siché domane passate, et si Boso venerà mercordì, perché altro non expectamo per levarsi che le dicte gente et fanti. ex castris apud Quinzanum, die xxiii septembris 1452.
Cichus.
Delata ad potestatem Castrileonis per quendam famulum ducati de Mediolano.
Scriptum fuit die et hora suprascriptis potestati Castrileonis ut mittat litteras suprascriptas volantissime Castionum Laudensem et Americo de Fortis et deinde mittat Laude die noctuque et quod dominus solvet bestiam, si nimio cursu periret, et cetera.

(a) Segue Castione depennato.