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948. Francesco Sforza al podestà di Castelnuovo Bocca d'Adda (1452 settembre 26 "apud Lenum").

Francesco Sforza scrive al podestà di Castelnuovo Bocca d'Adda che, vista l'imppossibilità di fare contro Zanino di Corati e Pesarone quanto ordinato da parte del podestà di Cremona, cerchi di prendere tali individui o il bestiame e cose non rilasciandoli fino a quando non avranno saldato il debito con la Camera ducale per il possesso della Bonissima. A tal proposito, intenda da Tommasino Forlano quali sono i danni fatti dagli uomini di Catelnuovo e gli riferisca tutto.

Potestati Castrinovi Buce Abdue.
Non ha poduto el potestate nostro de Cremona fare certa executione quale gli havevamo commissa contra Zanino di Corati et Pesarone, come crediamo sii informato. Per la qual cosa ti comandiamo et volimo che con bene et honesto modo vedi de havere li prenominati in le mane toe, overo del suo bestiame et robe, non li rellaxando né restituendo donec habiano satisfacto il debito che hano con la Camera nostra per la possessione dela Bonissima. Ceterum perché deli homini de quella terra de Castelnovo hanno facto certo damno et oltragio in la dicta nostra possessione dela Bonissima, como tu intenderay da Thomasino Forlano, pertanto volemo che te informi deli dicti damni dati, diligentemente, et puoi subsequenter ne avisaray, aciò sapiamo quanto sia sopra ciò ad fare. Data in castris ut supra.
Bonifacius.
Cichus.