Registro n. 12 precedente | 949 di 2324 | successivo

949. Francesco Sforza scrive ad Alessandro Sforza 1452 settembre 26 "apud Lenum".

Francesco Sforza scrive al fratello Alessandro di inviare dagli uomini d'armi che erano di Giovanni dalla Noce e sono ora in Piacentino, un suo uomo per prendere quelli che volevano mettersi ai suoi servizi, così da poterli alloggiare presso lui; a tal fine ha fatto dare un ducato per cavallo per far sì che poi gradualmente si dispongano a rimanere tutti insieme con lui.

[ 232v] Domino Alexandro Sfortie.
Per la lettera te ha scripto Cicho resteray avisato como nuy semo remasti contenti che tu possi torre quelli homini d'arme che erano de messer Zohanne dela Noce, che tu dovessi mandare uno tuo dali dicti homini d'arme per togliere quelli volevano acconzarse con ti, li quali nuy havemo facto venire tucti insieme in Piasentina. Et pensando noy suso questo facto, ne pare che, mandando tu dicto tuo dalli dicti homini d'arme seria uno guastare lo facto tuo, et quando credesti havere L homini d'arme, non ne haveresti forsi xx perché, como anderà la voce fra loro che chi se vole acconzare cum ti se adconzi, et cetera, et che nuy vogliamo separare dicta compagnia, chi anderà in qua et chi in là, che ogne uno de loro cercherà de acconzare lo facto suo meglio che porrà. Et però ne pare che subito, havuta questa, tu mandi per quello tuo che havessi mandato per dicta casone là, et vegna da ti et che non se impaze per niente de torre alcuno de dicti homini d'arme perché nuy serveremo modo de tenerli tucti insieme, como stanno adesso; ali quali, perché habiano casone potergli meglio stare, nuy li habiamo facto dare adesso uno ducato per cavallo, et poy con bono modo li mandaremo che vegnano ad logiare con ti per fare qualche facenda, et cetera. Et per questa via ad poco ad poco questo facto se concerà, perché, quando seranno da ti tuti insieme, la cosa passerà in modo che te remagneranno tucti, et per questa casone havemo scripto ad Marcho Coyro che dica alo tuo messo che retorni da ti immediate et cossì li porray scrivere anchora ti de là. Data in castris apud Lenum, die xxvi septembris 1452.
Zaninus.
Cichus.