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967. Francesco Sforza al referendario di Pavia e a Gracino de Pescarolo (1452 settembre 30 "apud Lenum").

Francesco Sforza scrive al referendario di Pavia e a Gracino de Pescarolo perché, circa l'ordine avuto da Milano di non procedere contro i frosatori del sale, agiscano con tali individui o per via di condanna, o di composizione, alternativa quest'ultima preferita, assicurandoli poi d'aver informato i Maestri delle entrate di tale sua disposizione.

Spectabili et egregio viris domino referendario Papie et Gracino de Piscarolo ex Magistris intratarum nostrarum nostris dilectis.
Inteso quanto ne haveti scripto per vostre littere del facto deli frosatori del sale et de quello v'è stato scripto da Milano che non procedati più ultra contro tali frosatori finché ve serà scripto altro, respondendo ve dicemo che procediati contra dicti frosatori, o per via de compositione, o de condemnatione, ma piutosto per via de compositione, considerate le condictione delli tempi che correno al presente; et habiati advertentia ad fare queste cose con tale humanità et modi che niuno possa havere licita casone de gravarse de vuy per via alcuna ad Milano. Havimo scripto a Milano ali nostri Maystri de intrate che provedano non siati impediti in questo et che vuy possiate procedere contra deli dicti malfactori et punirli. Et cussì siamo certi che faranno. Data ut supra.
Idem.
Cichus.