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1006. Francesco Sforza a Raynaldo de Dresnay 1453 gennaio 3 Milano

Francesco Sforza conferma a Raynaldo de Dresnay, milite, regio luogotenente e governatore di Asti, di aver inteso della richiesta fattagli dal marchese del Monferrato di Mandargli Folchetto e del rifiuto (di ciò gli è grato) da lui oppostogli, andandovi egli stesso in sua vece. Gradirebbe gli riferisse il contenuto del colloquio per sapere come comportarsi. Si dice informato del suo abbandono di Maso e altresì della sua disponibilità di ritornarvi ogni volta che lui (duca) glielo richiederà. Ritiene che sappia dell'invio dal re del suo cancelliere, Abramo Ardizzi, cui ha ordinato di passare da lui e riferirgli quanto ha in commissione di riportare al sovrano, in modo che lui (Dresnay) gli dica quel che deve aggiungere o togliere dal suo colloquio con Carlo VII. Ringrazia il governatore per quello che ha comunicato al re dei casi sforzeschi. Come già gli ha scrito, Bartolomeo Colleoni si porta da quelle parti con un grosso numero di gente a cavallo e a piedi con l'ordine di attenersi in tutto a quanto lui gli indicherà.

Magnifico tanquam fratri et amico nostro carissimo domino Raynaldo de Dresnay, militi, regio locontenenti et gubernatori Astensi.
Havimo veduto quanto la magnificentia vostra ne ha scripto, alla quale, respondendo, dicemo che havimo inteso la rechiesta che ha factalo signore marchexe de Monferrato che andasse daluy Folchetto et la deliberatione che haveti pigliata de non mandarlo, et tandem che, havendo el dicto marchexe cum grandissima instantia e pregheri rechestala magnificentia vostra che andasse daluy, haveti pigliato per partito andargli personaliter, et cetera. La quale vostra deliberatione de non haverli mandato Folchetto ad nuy [ 368v] è piaciuta assay, perché se gli fosse andato non dubitamo che con arte e simulatione haveria colorato il facto suo, como ha per lo passato, et maxime retrovato poco prima essere stato da nuy lo dicto Folchetto, et haveria dato ad intendere delle cose che non sonno vere. Ben ne piace che la magnificentia vostra gli sia andata più tosto essa personaliter per intendere quello vorria dire, et cossì siamo certi che alla recevuta de questala magnificentia vostra gli sarà andata, tornata; siché pregamo quella ch'el gli piacia de darne aviso de tucto quello che haverà reportato, perché l'haverimo molto caro et accepto.
Alla parte del vostro essere levato da Maxo per lo commandamento haveti havuto, et cetera, dicemo che nuy ne siamo molto ben informati et rengratiamo la magnificentia vostra quanto sapimo et possimo del modo che haveti servato circa ciò, et de quello ne scriveti, cioè che tucta volta che sarà bisogno tornareti a Maxo et in le altre nostre terre siando da nuy rechesto, che non è se non quello che sempre havimo havuto per fermo e constante in l'animo nostro, et cossì è la nostra ferma speranza in la magnificentia vostra. Como havereti inteso de presenti havemo mandato dalla mayestà del Re Abraam Ardizo, nostro cancillero, el quale ha havuto in commissione da nuy de retrovarse con la magnificientia vostra et a quello referire tucto quello gli (a) havemo commisso che debbia referire alla prefata mayestà et che, non obstante alcuna altra cosa, in la dicta commissione debbia crescere (b) e minuire secondo che gli direti et ordinareti, siché piaza alla magnificientia vostra derizare la cosa per quello megliore modo che gli parerà et, retornato che sia esso Abraam, se governarimo secondo quello che intenderimo essere de piacere della mayestà prefata.
De quello che la magnificentia vostra ha mandato dalla mayestà del Re, rengratiamo la magnificentia vostra, la quale vedimo che in li facti nostri ha molto magiore cura e pensiero che non havimo nuy medesmi. Se sforzarimo una volta de monstrare alla magnificentia vostra che non siamo stati ingrati de tanti beneficii quanti havimo recevuti da essa, per li quali ne pare essergli continuo obligati.
[ 369r] Ulterius, como per altre nostre, la magnificentia vostra haverà inteso, nuy mandiamo dal canto delà a quella impresa contrali signori de Monferrato lo magnifico nostro capitaneo Bartholomeo Colione con bono numero de gente da cavallo e da pedi, lo quale ha havuto da nuy commissione de governarsi in ogni cosa secondo li pareri, recordi et volontà della magnificentia vostra, et che in ogni cosa ve (c) sia obediente et obsequente como alla nostra propria persona, perché, como per altre ve havimo scripto, la intentione nostra è che la magnificentia vostra sia quella che habbia a regulare et ordinare quelle nostre cose dellà, como nuy proprii. Data Mediolani, iii ianuarii 1453.
Persanctes.
Iohannes.


(a) Segue havesse depennato.
(b) Segue referire depennato.
(c) ve in interlinea.