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1036. Francesco Sforza a Lancillotto da Figino 1453 gennaio 10 Milano

Francesco Sforza ringrazia il suo familiare Lancillotto da Figino per le notizie trasmessegli e lo invita a comportarsi sempre così. Gli ricorda il bisogno di buoi che egli ha per il carriaggio. Ritiene che dove egli sta sia facile reperirne. Gliene procuri, assicurando i padroni del loro pagamento.

Dilecto familiari nostro Lanzalocto de Figino.
Havimo recevuto più toe lettere delle cose dellà. Dicimo che del tucto remanimo avisati ad compimento et te lodiamo de quanto hay facto, carricandoti che cossì vogli perseverare in l'advenire et avisarne de passo in passo de ogni cosa (a) como seguirà, perché ne faray cosa molto grata et accepta. Ulterius, tu say quanto altre volte te havimo scripto de quelli bovi che nuy havimo bisogno per lo nostro carregio, e may non è stato facto altro. Il perché, retrovandoti tu là in quella impresa, dove siamo certi se ne guadagnarà, vogli sforzarte de trovarne quanti più te sia possibile, et a quelli tali che l'haverano, prometteray che nuy gli pagaremo liberalmente. Et de quanto seguiray fa' che ne advisi per toalettera. Data Mediolani, x ianuarii 1453.
Persanctes.
Iohannes.


(a) de ogne cosa in interlinea.