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1052. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni 1453 gennaio 15 Milano

Francesco Sforza si lamenta con il Colleoni per il silenzio con cui celale sue operazioni. Ammesso che lui sia molto impegnato, incarichi qualcuno dei suoi che informi il duca quotidianamente di quel che avviene in modo da quietare la sua impaziente attesa di notizie da quel fronte. Siccome Guglielmo di Monferrato ha passato il Tanaro, gli suggerisce di avvalersi di balestrieri e anche di parte dei fanti di Graziolo da Vicenza.

Magnifico et strenuo viro Bartholomeo de Colionibus, armorum capitaneo nostro dilectissimo.
Da poy che la magnificentia vostra andò ad Quargnento, nuy non havimo havuto dellà se non unalettera per la quale fossemo avisati de quelli presoni haveti preso, de che havemo rencrescimento e despiacere assay perché ogni dì vorriamo sapere como le cose passano ben dellà. Pertanto, perché ne rendemo certi la magnificentia vostra è tanta occupata nelle facende sonno da fare dellà, che male pò attendere ad avisarne ogni dì delli progressi dellà, vogliati commettere et ordinare, overo ad uno de quelli nostri sonno dellà, overo ad uno delli cancilleri vostri, che habia cura de avisarne ogni dì de quello segue de hora in hora, perché non poriamo dirvi quanto siamo desyderosi de havere ogni dì lettere da vuy.
Ceterum, nuy havemo inteso ch'el signore Guilielmo è passato dellà dal Tanaro con le gente soe, siché poreti adiutarvi delli balestreri et anche de parte delli fanti de Gratiolo da Vicentia. Data Mediolani, xv ianuarii 1453.
Zanetus.
Iohannes.