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1056. Francesco Sforza al commissario di Tortona 1453 gennaio 15 Milano

Francesco Sforza vieta al commissario di Tortona di liberare, senza speciale licenza ducale, gli uomini d'arme, ossia i soldati di Guglielmo, presi dentro Pozolo, se prima non sono rimessi in libertà Vivaldello de Corte e Perino Pocasalle, catturato con lui.

Egregio viro commissario Terdone, dilecto nostro.
Volimo non debbi relassare quelli homini d'arme, overo soldati del signore Guilielmo presi dentro da Pozolo, quali hay in forza toa, senza nostra spetiale licentia, perché intendemo non siano may liberati, se in prima non è relassato in soalibertà Vivaldello de Corte, già più dì fa (a) preso per alcuni deloro, et lo simile dicemo per Perino Pocasalle, nostro citadino de Tertona, preso insieme con lo dicto Vivaldello, in quanto non se retrovalo predicto Perino già essere relassato. Et guarda in ciò ad non fare altramente per casone del mondo, per quanto may hay carala gratia nostra, et rescrivene della receptione della presente. Data Mediolani, xv ianuarii 1453.
Iohannes Antonius.
Cichus.


(a) Segue presso depennato.