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1071. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni 1453 gennaio 19 Milano
Francesco Sforza vuole che Bartolomeo Colleoni disponga che, in ossequio a quanto richiesto dal doge di Genova e dai proprietari delle località, i suoi soldati abbiano riguardo dei luoghi e delle persone di Gronerdo e di Prasco, che appartengono a Giacomo Malaspina, di Meladio, che tengono Bartolomeo, Filippo e Pietro Spinola, figli del defunto Ambrogio, tutti cari e boni amici dello Sforza.
Magnifico et strenuo armorum capitaneo nostro dilectissimo Bartholomeo Coliono.
Ad comtemplatione del'illustre signore misser lo duxe de Zenoa siamo contenti e volimo che alli loci et homini de Gronerdo et de Prascho, quali sonno de Iacomo Malaspina, et allo loco de Meladio, quale tene Bartholomeo, Filippo et Pedro Spinoli, figlioli del quondam Ambroxo Spinola, ordinati e commandati a tucte quelle nostre gente d'arme da cavallo e da pede, che non debiano damnegiare né fare molestia alcuna alli dicti loci et homini d'essi, anzi volemo siano reguardati e bene veduti, et tractati como se li dicti fossero nostri loci et homini proprii, sì per respecto del prefato domino lo duxe, como havemo dicto, sì etiam perché dicti zintilhomini sonno sempre stati et sonno nostri cari e boni amici. Siché vogliate ordinare che questa nostra volontà sia omnino exequita et mandata ad effecto, et verso dicti zintilhomini vogliati deportarve humanamente, adcioché pare gli habiamo cari et che havemo voluntate de fargli cosa che gli sia grata. Et responderitene della receptione (a) della presente. Data Mediolani, die xviiii ianuarii 1453.
Zaninus.
Cichus.
Dupplicata prout iacet de verbo ad verbum, die xx ianuarii, Mediolani 1453.
Zaninus.
Cichus.
(a) della receptione in interlinea.