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108. Francesco Sforza a Corrado Sforza Fogliani 1452 gennaio 26 Milano

Francesco Sforza scrive a Corrado Sforza Fogliani di aver inteso con piacere che Guastamesa, Lutero, Tommaso da Parma e Giovanni da Milano sono disposti a fornire fino a duecento fanti; gli ordina di provvedere che questi abbiano alloggi e tasse. Avendo saputo della controversia tra il vescovo di Tortona e Biagio Assareto, vuole che si porti dal prelato a Stazano e poi a Serravalle e cerchi di comporre la vertenza.

[ 35v] Magnifico Conrado de Foliano.
Perché Guastamessa, Lutero, Thomaso da Parma et Zohanne da Milano sonno contenti de remettere in tucto fino a ducento fanti, computati quelli che hanno, siamo contenti et volimo che alli dicti ducento fanti faci provedere de lozamenti et dela taxa secondo li ordini nostri, non guardando perhò quelli nostri subditi oltra la loro taxa. Apresso perché siamo avisati de una differentia, quale vertisse tra el vescovo de Terdona et misser Biasio Asareto, et n'è molesta quanto dire se possa, volemo che tu vadi fin a Stazano, ove se ritroverà el prefato monsignore, et deinde ad Serravalle et tegni ogni modo et via adcioché la dicta differentia se levi et una parte et l'altra viva amorevolmente como se conviene. Data Mediolani, die xxvi ianuarii 1452.
Cichus.