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1085. Francesco Sforza a Gaspare da Sessa 1453 gennaio 21 Milano

Francesco Sforza vuole che Gaspare da Sessa, conestabile dei fanti, consegni, il prigioniero Giovanni Filippo Caccia, dopo aver pagata la taglia, a Filippo Visconti e a Giorgio Del Maino, che devono inquisirlo. Tenga presente che, per il delitto commesso, gli sono stati incamerati i suoi beni: non esageri, quindi, ma non tralasci di pretendere un'equa taglia.

[ 398r] Strenuo viro Gasparri de Suessa, peditum conestabili nostro dilecto.
Perché da Iohannefilippo Caza, quale hay in le mane tuo presone, volimo havere alcune informatione importantissime al stato nostro, et havemo commesso ad domino Filippo Vesconte et ad domino Georgio del Mayno che lo debiano examinare, volimo che, facta ch'el haverà quella taglia quale gli porray far fare, havendo consideratione che tutti li beni suoy sonno pleno iure confiscati alla Camera nostra, siché vedi de non trassinarlo in questa soa taglia per la dicta casone, perché quando el fosse ch'el potesse vendere o impignare li beni suoy, se porria fare altramente; ma non pò né vendere né impignare cosa né beni alcuni delli suoy, perché, como havimo dicto, per lo fallo ha commisso, sonno pleno iure confiscati alla Camera nostra. Vedi adoncha fargli fare quella taglia che, honestamente, havuta dicta consideratione, pò fare, et poy lo consignaray in le mane delli predicti misser Filippo et domino Georgio acciò el possano examinare et sapere daluy quanto gli havimo scripto, avisandote che quella taglia che farà, volimo ad ogni modo l'habii. Et saressemo molto contenti che ne havesse ducento cossì facti in tuo e nostro servicio. Data Mediolani, xxi ianuarii 1453.
Marchus.
Cichus.