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109. Francesco Sforza scrive al vescovo di Tortona e a Biagio Assereto Visconti 1452 gennaio 26 Milano

Francesco Sforza scrive al vescovo di Tortona che se prima aveva avuto notizia di dissapori tra lui e Biagio Assereto, adesso ne informazione più precisa da Francesco Capra e non può che auspicarne una composizione per evitare che ne derivi scandalo per l'una e l'altra parte. A fini di rappacificazione ha mandato a Stazano e a Serravalle suo fratello Corrado. Lo stesso messaggio è stato dato a Biagio Assereto Visconti.

Episcopo Terdonensi.
Se prima havevamo notitia della differentia, quale vertisse trala signoria vostra et misser Biasio Axereto, adesso ne siamo più chiari et certi da Francesco Capra, nostro famiglio, retornato da nuy novamente, et ne prendimo una singulare molestia et malcontentamento, per el che nostro desyderio è che cadauno viva amorevolmente et in tranquilità et quiete, como se conviene. Et per queste tale differentie non pono seguire se non carrico, vituperio et scandalo che non saria conveniente nì al'una parte nì al'altra. Pertanto, deliberando che questa tale differentia se levi via, havimo commisso ad Conrado, nostro fratello, che venga a Stazano et a Serravalle, et se sforzi de removere queste tale differentie. Perhò confortiamo, carricamo et strenzemo vostra signoria [ 36r] che voglia essere contenta che la dicta differentia se levi, et non solamente essere contenta, ma etiandio instare et operare che cossì se facia, la qualcosa redondarà ad vostro grande honore et a noy serà acontentamento grandissimo. Data Mediolani, die xxvi ianuarii 1452. Et adcioché ad essa differentia più presto se metta fine, laudamo che la signoria vostra vada ad Stazano a ritrovarse con el dicto nostro fratello, como è dicto. Data ut supra.
Cichus.
In simili forma domino Blaxio Axareto de Vicecomitibus.