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1127. Diotesalvi Nerone a Carlo VII 1452 dicembre 30 Lodi

Diotesalvi Nerone, uno degli ambasciatori della comunità di Firenze si rivolge al re di Francia Carlo VII certo che gli siano note la oppressione e la guerra che fa loro il re di Aragona. Non godendo in Italia di altra difesa che da quel signore, dicono di essere stati mandati dalla loro comunità per avere da sua signoria notizie circa le loro difese e di aver saputo che dagli ambasciatori del re di Francia non s'è fatto altro che parlare contro la lega. Dopo la presenza di detti ambasciatori in Italia, non si è fatto altro che levare le offese del Baylì contra al signor Guilielmo, a tutto danno della loro città di Firenze. Non ha potuto, da fedelissimo servitore, trattenersi dal denunciargli ciò.

Serenissimo Regi Francorum.
Serenissime ac christianissime princeps et domine domine mi singularissime, debita recommendatione premissa, et cetera, debbe essere noto alla serenissima mayestà vostra la oppressione et guerra ce fa il Re de Ragona, la quale è grandissima et contra ogni debito de ragione et honestà. Et non havendo altro favore in Italia che da questo illustrissimo signore, siamo suti mandati qui dalla nostra comunità alla soa signoria per intendere le nostre defese, dove [ 418r] habiamo inteso che per li ambassadori della vostra serenissima mayestà s'è parlato molto contra alla nostralegha. Poy forono in Italia, et facto levare le offese del Baylì contra al signore Guilielmo, le quale cose tornano assay contra alla nostra città, figlioli et servidori della mayestà vostra, et nella reputatione et in facto, il perché non ho potuto fare di manco, como fidelissimo servidore de quella, non advisi: alla quale humilmente mi ricommando. Data in Lodi, adì xxx de decembre 1452.
Excellentis mayestatis vestre fidelissimus servitor Ditisalvius Neronis, unus ex oratoribus communitatis Florentie.