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1135. Francesco Sforza al podestà, alla comunità e agli uomini del Castellazzo 1453 febbraio 7 Milano

Francesco Sforza esprime al podestà, alla comunità e agli uomini del Castellazzo il suo stupore per il rifiuto opposto al conte Bartolomeo Albonese, di dare strame per i cavalli della compagnia sua e di Moretto da Sannazzaro. Si augura che tale ripulsa non sia espressione di tutta la comunità. Quei soldati si fermeranno lì pochi giorni perché saranno poi impegnati nell'impresa contro quei del Monferrato. Provvedano, perciò, che quegli uomini abbiano strame per i cavalli a sufficienza.

Prudentibus ac fidelibus viris, potestati et communitati et hominibus Castellacii, nostris dilectis.
El strenuo conte Bartholomeo Albonesio ne scrive che voy gli haveti dicto, essendo venuto ad allogiare in quella nostra terra cum la compagnia del spectabile domino Moretto da San Nazaro, che non gli voleti dare del strame per quelli cavalli (a) se retrovano lì vivi, et gli haveti dicto ne debia scrivere a nuy. Della qual cosa ne siamo grandemente maravigliati, et non possiamo credere che questo proceda della mente et volontà de tucti li homini de quella nostra terra, perché tanto saria a dire, quanto che non voleti che dentro d'essa terra gli staga forastero alcuno, che per certo non ne caparia may in la [ 421v] mente che questo fosse la dispositione de tucti li homini de quella terra nostra. Et perché dicte nostre gente haverano a stare là alcuni pochi dì, che poy volemo in ogni modo vadano a campegiare et alla impresa contra quelli signori de Monferrato insieme con le altre gente d'arme nostre, ve carricamo, stringemo et commandiamo debiati in ogni modo provedere per quello modo et via parerà a vuy, che quelli nostri homini d'arme, quali allogiano lì, cioè della compagnia del dicto domino Moretto, habiano del strame a sufficientia per li loro cavalli et bestie vive, acciochè gli posano stare et fare poy delle cose che sarano utile et bene al stato nostro et a vuy medesmi, perché pur lo bene et utile nostro è lo vostro proprio, avisandove, como havimo dicto, che dicte nostre gente haverano a stare lì pochi dì. Siché provedegli de strame omnino, como havemo dicto. Data Mediolani, vii februarii 1453.
Et sopra de ciò intenderetive con lo dicto conte Bartholomeo. Data ut supra.
Zaninus.
Iohannes.


(a) Segue vivi depennato.