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1144. Francesco Sforza ad Alessandro Visconti 1453 febbraio 7 Milano

Francesco Sforza loda Alessandro Visconti, condottiero ducale, per avere obbedito alle disposizioni ducali. Quanto, invece, alla sua richiesta che gli siano rilasciati i denari ricevuti delle tasse, gli precisa che, se il capitano di Casteggio gli ha fatto avere quei danari, egli ha senza esserne autorizzato agito al di là delle intenzioni ducali e, quindi, ne risponderà. Siccome li ha spesi e non può restituirli, li farà mettere a (suo) partito. Se è d'accordo, ne informi Francesco di ser Antonio, cancelliere ducale, per la sistemazione delle scritture contabili, altrimenti ne risponderà il capitano.

Spectabili et strenuo nostro armorum doctori dilecto Alexandro Vicecomiti.
Respondendo alla toalettera per la quale ne scrive del tuo essere andato in quelle parte, como te scripsemo, dicimo hay facto bene et cosa che ne piace, et hay facto il devere tuo, et ti ne commendiamo. Ma alla parte, per la quale ne scrive, vogliamo essere contenti che te siano relassati li denarii delle taxe hay recevuti, et farti respondere per l'avenire, dicemo che se (a) il capitaneo de Cistechio ti 424v ha facto dare dicti denari, ha facto ultral'intentione (b) nostra, et quello non ha commissione da nuy, del che luy ne patirà la pena. Pur havendo tu havuto et spesi dicti denari, dicemo che, non havendo il modo de rendergli, restarimo contenti lassarteli cum questo che gli faremo mettere a tuo partito. Siché, restando tu contento de questo, avisarane Francisco de ser Antonio, nostro cancillero, acciò ch'el possa acconzare le scripture; altramente bisognerà lo dicto capitaneo li paghi, perché dicti denari già sonno assignati. Data Mediolani, vii februarii 1453.
Bonifacius.
Cichus


(a) se in interlinea.
(b) Segue et depennato.