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1150. Francesco Sforza a Sagramoro da Parma 1453 febbraio 7 Milano

Francesco Sforza, dettosi assai dispiaciuto per la cavalcata dei suoi contro il castello di Uberto Spinola con la conseguente robbaria fattane, informa il condottiero ducale Sagramoro da Parma di aver ordinato al Colleoni di imprigionare i capi della cavalcata oltre all'ingiungere la restituzione della refurtiva: in tutto ciò vuole che presti al Colleoni il suo aiuto.

[ 426r] Spectabili viro Sacramoro de Palma, armorum ductori nostro dilecto.
Havemo inteso cum grande desplicentialo excesso che hanno facto li vostri in volere andare ad mettere a sacomano el castello de domino Uberto Spinula, et la robbaria che hanno facto lì, che, quantuncha siamo certi l'habiano facto oltra vostra saputa, ve hanno facto pocho honore et ad nuy cosa molestissima. Et perché lassare questo excesso impunito saria uno dargli ad intendere che un'altra volta facessero pegio, vi avisamo como nuy scrivimo al magnifico Bartholomeo Coglione che facia destenire quelli che forano capi della cavalcata, et che li punisca secondo li meriti soy, et faza restituire le robbe tolte. Per la qual cosa volemo che vuy gli dagati adiuto et favore perché possa exequire la volontà nostra, et costumareti li dicti vostri ad essere de qui inanti più costumati, accioché non gli habia ad intervenire aloro cosa che gli despiacia. Data Mediolani, vii februarii 1453.
Bonifacius.
Iohannes.