Registro n. 13 precedente | 1156 di 1330 | successivo

1157. Francesco Sforza a Protasio Ferrario 1453 febbraio 11 Milano

Francesco Sforza dice a Protasio Ferrario, podestà di Pontecurone, di aver ricevute le sue lettere con le quali gli narra della ferita fatta a Domenico, fratello di Squarciavacca, da Bartolomeo Torto, da lui fatto detenere per avere inferta la ferita dopo che Domenico fu preso. Siccome lui (Protasio) si riferiva a quanto detto dal famiglio ducale Giovannifilippo da Figino, presente all'incidente, e Giovannifilippo ha detto e confermato al ducala contemporaneità della cattura e del ferimento di Domenico stando così le cose, il duca gli ordina di rilasciare Bartolomeo Torto. Il podestà deve avvisare il luogotenente di Castelnuovo Tortonese di mandare a prendere Domenico e Squarciavacca, mentre lui (podestà) li farà accompagnare da una buona scorta durante tutto il percorso sforzesco perché non abbiano a fuggire.

[ 428r] Prudenti viro Protasio Ferrario, potestati Pontiscuroni, carissimo nostro.
Havemo ricevute le tue lettere date a v istantis mensis, per le quale tu ne significhe el caso occorso della ferita facta a Domenicho, fratello de Squarzavacha, per Bartolomeo Torto, el quale Bartolomeo hai facto destinire perché dice havere factala dicta ferita da poi che esso Dominecho fo preso. Et perché tu te referisse al dicto domino Ionanniantonio da Fighino, nostro famiglio, quale se retrova(va) là quando seguicti el caso, et lui ne ha dicto et accertato che la ferita fo facta nel pigliare domino dicto Dominicho, et non puncto da poi ch'el fo preso, como tu ne scrive. Pertanto volimo, et te conmectimo, che, stiando cossì che dicto Domenicho fosse preso et ferito insieme, como dice et accerta Iohanniantonio, tu debii relassare dicto Bartolomeo Torto, quale lo ferute. E questo senza veruna exceptione et replicatione d'altre nostre lettere. Circha el facto de Dominicho e Squarzavacha, volemo che tu avisi el locotenente de Castelnovo de Terdonese che li mandi a torre et li farai accompagnare socto bona guardia fine sul terreno de Castelnovo in modo che, per quanto dura el nostro terreno, te rendi sicuro che non possano far fugha. Mediolano, die xi februarii 1453.
Ser Iohannes.
Cichus.