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1160. Francesco Sforza ai marchesi di Incisa 1453 febbraio 10 Milano

Francesco Sforza fa presente ai marchesi di Incisa che il balivo di Sans è ritornato a recriminare perché Giorgino o Angelino Sordo e il cancelliere di Piero Spinola, presi nonostante avessero un suo salvacondotto, non sono stati da loro ancora liberati. Il duca instanter sollecita, come anche ha fatto con il loro consorte Perino, tali rilasci, perché gli consentono di fare, a sua volta, più efficacemente pressione di quel che gli è stato consentito di fare ultimamente, sul governatore per il rilascio dei loro uomini, dei quali pure loro lamentano la detenzione.

Magnifici viris marchionibus Incise, dilectissimi nostri.
Doveti havere a memoria quanto ve scripsemo li giorni (passati) per la relaxatione de Zorzino o Angelino Sordo et del cancillero de Piero Spinula, quali ambiduy forono presi habiando el salvoconducto del magnifico Baylì de Sans, et cetera. Et perché dicto Baylì de novo ne fa recordare, nì senzalamenta, che sonno ancora retenuti lì, facendo grandissima instantia per la loro liberatione, vi confortiamo, carricamo, rechiedemo et strenziamo per la reverentia et fede ne portati che, remossa ogni exceptione et dilatione, li relaxati et faciati quanto desidera esso monsignore Baylì, como habiamo ancora dicto qui a bocha al magnifico consorte vostro domino Perino, avisando che per la relaxatione de vostri, presi dalli inimici sotto il salvoconducto d'esso monsignore Baylì, similmente ne scrivemo caldamente alla magnificencia soa. Ma sive che siano laxati al presente, sive non, non mancati de compiacergli delli sopradicti duy, perché ne fareti cosa gratissima, et quanto poressemo exprimere et ne dareti più legitima casone et maiore ardire de perseverare et lavorare per la relaxatione delli vostri, quale nuy ancora desyderemo, maxime per vostro amore, il bene delli quali sempre cercariamo con ogni diligentia. Et per contentamento nostro responderetine como havereti facto. Data Mediolani, ut supra.
Facta in Consilio secreto.
Cichus.