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1162. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni 1453 febbraio 11 Milano

Francesco Sforza, saputo da Bartolomeo Colleoni, condottiero ducale, che Uberto Spinola da Francavilla si trova presso di lui, scrive al condottiero che, se lui dà garanzia di duemila o mille ducati che, entro dodici giorni, egli si presenterà dal duca o davanti al Consiglio segreto e che non se ne andrà via senza licenza del duca o di detto Consiglio, lo rimetta in libertà. Se già lo fosse, lo ammonisca che si presenti nel termine predetto, come pure è stato richiesto ad Antonio Doria. Ingiunge di non fare alcuna innovazione, siccome desidera che la faccenda si risolva de plano.

Magnifico et strenuo viro Bartholomeo de Colionibus, armorum capitaneo, nostro dilectissimo.
Respondendo alle vostre lettere per le quale diceti che haveti presso vuy Uberto Spinula da Francavilla, et cetera, siamo contenti et deliberemo che, dando luy idonea securtà de doamillia o mille ducati, ch'el se presenterà qui davanti a nuy o il Consiglio nostro secreto fra dodeci giorni proximi, et che non se partirà de qui senza nostra expressalicentia, overo del predicto nostro Conseglio, lo lassati et remettiati in libertà soa, et se già fosse liberato, admonitello ch'el venga nel dicto termino, como habiamo ancora scripto ad Antonio Doria, nì faciti altra novità in questo, perché desyderemo et disponemo quello è da fare, farlo piutosto planamente che con scandalo nì periculo, secondo che per altre ve habiamo scripto. Il che debbe piacere ad ogniuno. Data Mediolani, die xi februarii MCCCCLIII.
Facta in Consilio secreto.
Cichus.