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1172. Francesco Sforza a Giorgio de Annone 1453 febbraio 13 Milano

Francesco Sforza si compiace con Giorgio de Annone, luogotenente in Alessandria, per aver incriminato Sardino Sardo, Franceschino Gandino e Cristoforo Bosca, figlio di Anselmino da Sezzadio per la rottura delle confine [...] senza licentia: faccia in modo che si proceda contro di loro usque ad ultimam sententiam, perché sia d'esempio ad altri. Lo aggiorni di tutto quel che a questo proposito succederà. Gli va che quei di Sezzadio si diano da fare per fortificarsi nel paese loro.

[ 433v] Spectabili viro Georgio de Annono, locontenenti Alexandrie, nostro dilecto.
Per la toa lettera de dì quattro del presente remanemo pienamente advisati della rottura delle confine hanno commissa senzalicentia Sardino Sardo, Franceschino Gandino et Christoforo Boscha, figliolo de Anselmino da Seze, contrali quali fay procedere per la via della rasone, et farai usque ad ultimam sententiam, non havendo altro in contrario da nuy. Al che dicemo che a nuy piace quanto fay, et cossì volemo procedi secondo la rasone vole, et questo per dare documento alli altri che siano più costumati et obedienti et non presumano de fare quanto hanno facto li predicti. Et finalmente de quanto serà agitato et facto contraloro, volemo che poy per le toe ne advisi. Alla parte che li nostri homini da Seze siano de bona voglia et faciano fortificare quello loco virilmente, dicimo ne piace et per l'alligata gli scrivemo confortandoli, como per le toe tu ne recordi. Delle cose che ne scrivi delli inimici ne restiamo advisati et non accade dire altro. Data Mediolani, die xiii februarii 1453.
Bonifacius.
Iohannes.