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1179. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni 1453 febbraio 14 Milano

Francesco Sforza scrive al condottiero Bartolomeo Colleoni di provvedere a fare lo scambio di Covello (che vuole assolutamente libero) con un altro uomo d'arme di Guglielmo di Monferrato suo prigioniero, dal momento che, come gli ha comunicato, non può rilasciare Giovanni da Campobasso avendolo condotto con lui. Non indugia a parlargli delle lance spezzate, perché Colella da Napoli, che sarà lì di ritorno, è del tutto a conoscenza della sua volontà. Con un altro suo scritto lo ha già avvisato di come deve comportarsi con Uberto Spinola e, personalmente, egli lo assicura che, quando sarà da lui, terrà conto della sua raccomandazione.

Magnifico et strenuo viro Bartholomeo de Colionibus, armorum capitaneo nostro dilectissimo.
Havemo recevuto la vostra de dì xii del presente, alla quale, respondendo, et primo, alla parte che diceti non possere relaxare Zohanne da Campobasso per scambio de Covello, nostro conestabile, como ve havemo scripto, perché haveti conducto dicto Zohanne cum vuy, dicemo che, poy questo non pò havere effecto, debiati vedere modo de scambiarlo con qualche altro de quelli homini d'arme del signore [ 436r] Guilielmo haveti in le mane, perché haveremo carissimo sia relaxato con equale contracambio, como se conteneva in l'altre nostre lettere ve habiamo scripto sopra ciò. Delle lanze spezate non dicimo altro, perché Colella da Napoli è retornato in quelle parte informato della mente e dispositione nostra circa ciò quanto è bisogno.
Alla parte de Uberto Spinula, havemo inteso quello scriveti et non dicimo altro, perché per altre nostre lettere accompimento ve habiamo advisato de quanto haveti ad exequire circali facti suoy, et perché nello recommendato, dicemo che venendo da nuy, como gli havemo scripto, per vostro respecto gli faremo grata accoglientia. Data Mediolani, xiiii februarii 1453.
Leonardus.
Cichus.