Registro n. 13 precedente | 1182 di 1330 | successivo

1183. Francesco Sforza a Graziolo da Vicenza 1453 febbraio 14 Milano

Francesco Sforza loda il conestabile ducale Graziolo da Vicenza per l'informazione datagli e la reazione avuta contro i nemici andati dalle parti sue con scale e altri arnesi per impossessarsi del luogo, azione, questa, compiuta da Lottero da Rieti in accordo con alcuni dei suoi uomini. Si dice soddisfatto per l'impiccagione da lui ordinata di quell'individuo. Gli spiace che tra i prigionieri (ne faccia quel che gli pare) non ci sia Lottero: gli avrebbe fatto scontare la sua andata lì. Si dice spiaciuto di non poter provvedere di strame i suoi cavalli: ne ha una gran massa e manca strame, al punto che ad Alessandria le bestie hanno manzato le stopie fin alle paglie marze. Lo informa dell'ordine dato che Matteo Angelello venga spazato per fare cento paghe e che venga dato a lui, Graziolo, el resto della imprestantia. Gli farà pure avere il sale che gli è stato tolto ad Alessandria per ignoranza dell'officiale.

Strenuo viro Gratiolo de Vicentia, dilecto nostro conestabili.
Havimo recevuto le toe lettere per le quale ne scrivi della venuta che hanno facto lì a quello loco li inimici con scalle et altri appare(c)hiamenti per torre dicto loco, el che dice essere stata opera de quello Lottero da Reate, quale [ 438r] haveva intelligentia cum alcuni delli soi per fare questa cosa. Al che, respondendote, dicimo che del tucto remanimo avisati et ne piace quanto hay facto, et ti ne conmendiamo, et cossì ne è summamente piaciuto de queluy hay facto impicare, perché serà documento alli altri de non fare tali pensieri. Ne rencresce et dole bene assay non havere inteso la conditione e malo animo d'esso Lottero, perché l'haveressemo facto castigare et pentire del suo maloperare. De quelli altri che hay in presone ne lasciamo il caricho a ti, et cossì siamo contenti ne fazi quanto pare a ti. Alla parte che ne preghi vogliamo providere de qualche loco alli tui cavalli, perché lì stentano per lo mancamento delli strami, dicemo che lo faressemo volontera, ma invero non possimo, certificandoti che non habiamo più uno loco dove possiamo fare allozare uno cavallo, et questo è per la gran graveza havimo della multitudine de dicti cavalli. Et che questo sia vero ti avisamo che nuy non possimo più allozare uno cavallo (a) de quelli nostri sonno in Alexandria, quali, como credimo sii informato, non hanno feno nì strami et hanno manzato le stopie fin alle paglie marze, alli quali è bisogno havere patientia perché non gli possiamo (b) provedere. Siché vogli ancora tu havere patientia fin ad alcuni dì, che repiliarimo la impresa contrali inimici in tale modo che tu et li altri nostri havereti il modo de substentarvi. Et perché da poy possi ussire fuora alla dicta impresa, ti avisamo como nuy havimo ordenato che Matheo de Angelello sarà spazato per fare cento paghe, acciò possi lassare fornito quello loco, et cossì ordinaremo ch'el te sarà dato el resto della imprestantia et quanto deveray havere al tempo, siché remaneray bene contento de [ 438v] nuy. Alla parte del sale che ti è stato tolto ad Alexandria, dicimo non te ne debbi maravegliare, perché, non sapendo lo officiale nostro più ultra, ha facto suo debito. Pur nondimeno per l'alligata scrivemoli che ti fazano restituire dicto sale senza spesa alcuna. Data Mediolani, xiiii februarii 1453.
Bonifacius.
Iohannes.


(a) Segue delli depennato.
(b) Segue havi depennato.