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1190. Francesco Sforza a Biagio Assereto Visconti 1453 febbraio 16 Milano

Francesco Sforza si sfoga con Biagio Assereto Visconti per il menefreghismo degli abbati di Precipiano e di Molo che, al suo ordine di portarsi da lui non hanno fatto neppure una piega, svogliatamente indifferenti allo scritto ducale, il che l'ha fatto non poco arrabbiare, quasi ritenessero di non avere a che fare con lui. Si porti da ciascuno dei due e indaghi sui loro sentimenti verso il duca, dia loro una lavata di testa per la svogliatezza ostentata per gli ordini ducali e, quindi, intimi loro di mettersi immediatamente in viaggio per andare dal duca.

Spectabili militi domino Blaxio Axereto de Vicecomitibus, carissimo nostro.
Nuy havemo rechiesto più volte per nostre lettere li abbati de Precipiano et da Molo, lì vicini a quella vostra terra, che dovessero venire qua da nuy, ma puocho ne pare se curano de venire, et meno fanno stima del nostro scrivere, che non possiamo credere proceda da altro che dureza et obstinatione, o se forse credessero non avere a fare cum nuy, de che habiamo pur preso umbreza et malcontento. Per la qual cosa, volendo nuy essere chiara della dispositione soa, per la mezanità vostra, che ne rendiamo certi fareti volontera questo et altra maiore cosa per nuy, vi confortiamo et carricamo ch'el ve piace retrovarvi con li dicti abbati, l'uno per sè dal'altro, per quello modo et via che meglio ve parerà, et recarli molto bene che animo et opinione è laloro verso nuy, et reprendergli et admonirgli de questa tale sua pertinacia, et demum commandargli expressamente per nostra parte, al'uno et al'altro, per quanto hanno carala gratia nostra, che subito subito vengano qui da nuy. Et del tucto questo haverete facto, presto fatice advisati. Data Mediolani, xvi februarii 1453.
Christoforus Franciscus.
Cichus.