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1197. Francesco Sforza a Bartolomeo da Levanto 1453 febbraio 21 Milano

Francesco Sforza si compiace con Bartolomeo da Levanto per la precisione e diligenza con cui ha riportato ogni cosa sforzesca. Ha mandato Sceva del tutto informato della volontà ducale, di quanto occorre e di quanto accade, in modo da poter ottenere ciò che rechiede el bisogno, sicuro che verrà assecondato dal doge e da tutti i cittadini.

Spectabili amico carissimo, domino Bartholomeo delevante.
Havimo recevuta vostralIttera de data xvii del presente, et inteso quanto scriveti della vostra commendabile diligentia haveti usati in referire et exequire quanto de qua haveti reportato, et rendemove certi che havete operato, referito, persuaso et facto con quella dilligentia et opportune persuasione et instantie che scrivete, et piacene quanto haveti facto, et rengratiamove grandamente. Et perché là mandiamo messer Sceva ad pieno instructo della mente nostra et de quanto ne occorre e accade, non responderimo altramente per questa, se non che ve retroviate una con el detto messer Sceva ad fare ogni opera et instantia per reportare votiva et celere expeditione de quello, perché lo mandiamo como rechiede el bisogno, et como semo certi è la bona volontà et dispositione delo illustre signore, d'esso et de tute quelli citadini, et como se confidiamo in la opera vostra. Ex Mediolano, die xxi februarii 1453.
Iohannes.
Franciscus Sfortie Vicecomes, dux Mediolani et cetera, Papie Anglerieque comes ac Cremone dominus.
Cichus.