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1200. Francesco Sforza a Sceva de Curte 1453 febbraio 21 Milano

Francesco Sforza fa avere a Sceva de Curte, consigliere ducale e ambasciatore presso il doge di Genova, le copie della lettera del doge e quella di Bartolomeo da Levanto. Il duca insiste perché Sceva ottenga subito sia xxv mila che cinquantamila ducati; la pronta acquisizione delle due somme permetterebbe la distribuzione del soldo ai soldati alle calende di marzo in modo da consentire loro di fornirsi di cavalli. Gli uomini destinati ad affrontare quelli del Monferrato saranno circa tremila unità, delle quali duemilacinquecento a cavallo. Nessun problema esiste per i cento cavalli richiesti dal doge, della cui concessione ne sono informati sia il Colleoni che Giorgio de Annone. Infine invita Sceva a sistemare la faccenda di Galeotto da Campofregoso. I cinquecento fanti che il doge si apetta dai Fiorentini, è affare da lasciare a quelli di Firenze.

[ 445r] Spectabili militi et doctori domino Sceve de Curte, consiliario et oratori nostro dilecto apud illustrem dominum ducem Ianuensem.
Havemo in questo dì recevuta unalettera del'illustre signore domino lo duxe, et cossì de misser Bartholomeo dalevanto de dì xvii del presente, le copie delle quali vi mandiamo incluse in questa, per la quale intendereti le resposte che lo illustre domino lo duxe fa, perché sapeti la commissione cum la quale ve havimo mandato, cioè delassà stare l'armata per al presente et de attendere ad havere li denari per poterse adiutare et valere alla impresa de qua, et poy, havuti li denari, si porrà nientedemeno rechiedere l'armata secondo il bisogno. Et pertanto volimo e ve carricamo, quanto è possibile, che vogliati usare ogni inzegno, ogni solicitudine, ogni studio e diligentia de obtenire el denaro et che fossero almeno ducati xxv mila, o più o manco, como a vuy parerà, oltra el numero rasonato delli ducati L mila, et che se desse tale forma cum effecto che se potessero havere de presenti dicti denari, perché havimo deliberato omnino dare denari et spazare le nostre gente ad kalendas de marzo, perché habiano tempo de comperare et fornirse de cavalli, per li quali bisogna pur che mandano dalongi. Siché non lassati de dire, fare e solicitare che possiamo havere questo effecto, avisandovi che se queste se fà de presenti, sarà casone della victoria nostra perché, sindo nuy prima fora ch'el inimico, non dubitamo, mediante la divina gratia, de non obtenire contra deloro, et se questi denari non se havessero de presenti et ad tempo, el ne sarìa a dire tanto a nuy ch'è niente. Siché porgete et solicitate questa cosa cum tale modo, aptitudine et ferventia et congrue persuasione et opportune che la cosa venga ad havere loco, avisandone subito de quanto havereti seguito, recordandove che vogliati adaptare lo parlare vostro in modo che para habiamo pigliato questo partito del denaro, como quello che ne pare più facile al signore duxe.
[ 445v] Alla parte de quelli de Monferrato, lo prefato illustre misser lo duxe responde bene et parne essere de bono animo et parne faza bene et volerne vinire a fine, ma accioché la signoria soa sia advisata delli pensieri nostri havimo facti contra dicti de Monferrato, volemo che avisati la signoria soa che havimo deliberato lassare alla impresa contra deloro tremilia persone, cioè doa milia et cinquecento cavalli et quattrocento o cinquecento fanti quali gli farano el dovere, avisando perhò dicto misser lo duxe che nostra intentione è, primo che andiamo in campo cum dicte iii mila persone et cum quelle altre gente nostre havemo verso là, dellà da Po, et, cum quelli favori et adiuti ne farà la signoria soa, fargli tale zogo che vegnirano cum la coreza alla golla a fare la volontà nostra.
Alla parte de Iohannegaleazo ne rincresce che la signoria soa habia tale impedimento et molestia de animo, benché ne rendimo certissimi che la soa signoria, per la soa solita prudentia, redurà la cosa alla volontà et obedientia soa et farà redrizare et reassetare la cosa per la bona via, et levarasse via tale discordia, avisando la signoria soa che delli cavalli cento adimanda in suo favore de quelli de Bartholomeo Coglione, nuy havemo scripto in forma che ad ogni requisitione della soa signorìali haverà, perché Bartholomeo Coglione et Zorzo d'Annono, como sapeti, hanno havuto le littere, quale porta Bartholomeo delevanto, che ad ogni rechiesta del prefato illustre signore duxe gli dia quelli cavalli e gente che luy vole. Pur nientedemanco gli havemo ancora (a) replicato opportunamente per modo ch'el signore duxe sarà obedito de tucto quello domandarà.
[ 446r] De Galeoto da Campofregoso, nuy ve dixemo la forma che cum honore nostro se pò servare in questa materia, che è perhò lo effecto de quello rechiedela soa signoria. Alla parte de quelli v cento fanti, che la signoria soa dice che spera de havere da signori Fiorentini quando gli bisognasse, perché lo ambassatore de dicti signori Fiorentini, quale è li, semo certi che supplirà a quanto rechiederà, siché a questo non dicimo altro. Data Mediolani, die xxi februarii 1453, hora iiii noctis.
Ser Iohannes.
Cichus.


(a) Segue novo depennato.