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1207. Francesco Sforza al comune e agli uomini del Castellazzo 1453 febbraio 23 Milano

Francesco Sforza scrive al comune e agli uomini del Castellazzo di essere dispiaciuto per avere approfittato della licenza data loro per mandare il frumento nel Genovese, quando ve n'è di bisogno nelle terre sforzesche. Lo mandino ad Alessandria, ove potranno ricavarne competente et honesto pretio e avranno la garanzia di condurlo sotto buona scorta, come ne ha scritto al luogotenente Giorgio de Annone. Sappiano che la licenza non avrà valore se dirottassero il frumento altrove.

Prudentibus viris, communi et hominibus Castellacii nostris dilectis.
Habiamo inteso cum displicentia che, sotto il colore et per vigore dellalicentia, quale ve havimo concessa de podere vendere li frumenti vostri, haveti pigliato via de mandarli [ 449r] in Zenovese, la qualcosa non fo nostra intentione, perché, stando guerra, non intendimo nuy debiati mandare dicti frumenti fora del dominio nostro, maxime attenduto che nelle terre nostre se ne porta bisogno. Per el che, volendo nuy subvenire piùtosto al bisogno delli nostri che delli foresteri, volemo che debiati mandare li dicti vostri frumenti a vendere ad Alexandria, dove ne cavareti competente et honesto pretio, et acciochè lo possiati condure securamente, intendetive con il spectabile Zorzo d'Annono, nostro locotenente lì, per farne fare la scorta, al quale sopra ciò havemo scripto opportunamente. Et circa ciò non trovareti scusa alcuna, avisandone che, volendolo vuy mandare altroe, non vi sarà observatala dictalicentia. Data Mediolani, die xxiii februarii 1453.
Bonifacius.
Iohannes.