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1212. Francesco Sforza a Bartolomeo Colleoni 1453 febbraio 23 Milano

Francesco Sforza dice al condottiero Bartolomeo Colleoni di essere d'accordo con lui per la risposta data al duca di Savoia. Ritiene, invece, pleonastica la sua professione di fedeltà al duca, perché lo ritiene e l'ama come fratello per quello optimo e perfetto concepto che ha di lui al punto che se lui (duca) avesse uno pane e lui (Colleoni) fosse in zoppone, spartirebbe con lui quel pane per testimoniargli che l'ama como fradello.

Magnifico et strenuo viro Bartolomeo Coleono, armorum capitaneo, dilectissimo nostro.
Habiamo recevuto la vostralettera de dì xviiii del presente, scripta de vostra propria mane, per la quale ne scriveti della nova ambassata vi ha mandato ad fare lo illustre signor duca de Savoya et della resposta, quale gli haveti facta. Alla quale, respondendo, vi dicimo che del tucto remanimo advisati et della resposta gli haveti facta vi ne commendiamo et ne piace assay, circa il che non se extenderimo in dire più altro, perché se rendimo certi non vi debbia più retornare il messo cum tale ambassata. Ma alla parte che ne scrivete che setti e sareti fidele servitore, et cetera, dicimo respondendovi che podevate sparmiare questo vostro scrivere, perché non che servidore, ma vi habiamo et amamo como fratello et habiamo quello optimo e perfecto concepto de vuy e della [ 450v] fede vostra, como della nostra medesma, siché non bisognava afaticharve circha ciò, perché sapiamo ben nuy che della vostra fede se possiamo valere como della nostra medesma, avisandove che quando bene nuy non havessemo non ma uno pane et vuy fostivo in zoppone, parteressemo sempre cum vuy per demonstrarve quanto ne è carala fede vostra et che ve amamo como fradello. Data Mediolani, die xxiii februarii 1453.
Bonifacius.
Iohannes.