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1221. Francesco Sforza a Giorgio Del Maino 1453 marzo 1 Milano

Francesco Sforza vuole che Giorgio Del Maino, commissario e podestà di Novara, qualora Giovanni Filippo Caccia dia garanzia con duemila ducati d'oro, di mantenersi sempre leale e fedele verso il duca e il suo stato, e di non dare alcun fastidio né a lui né alle sue cose, lo rimetta nel possesso della località di Pirolo e di tutti gli altri suoi beni in modo che ne disponga liberamente a suo libito e, quindi, possa anche satisfare alla conventione che ha cum quelli di Gasparro da Sessa.

Spectabili militi domino Georgio de Mayno, dilecto commissario et potestati nostro Novarie.
Per usare gratia et humanità verso Giovanne Filippo Caza, siamo contenti, et cossì vi commettiamo et volimo che, dando luy idonea e sufficiente securtate de duamilia ducati d'oro de essere in ogni tempo liale et fidele a nuy et al stato nostro, et de non fare né dire cosa che possa devenire in preiuditio delle cose nostre, et de essere continuamente sollicito al'honore et bene nostro et alla conservatione delle cose et stato nostro, debiati liberamente relaxargli il loco suo de Pirolo et etiam ogni altra possessione, robbe et beni suoy, cossì mobili quanto immobili, et fargli reassignare la tenuta d'esso loco et beni suoy (a), remittendolo in possessione como era de prima expeditamente et senza exceptione alcuna, ita et taliter ch'el possa usufructuarli et disponerne ad ogni soa [ 453v] volontà e piacere. Delli quali beni e cose soe ex nunc siamo nuy contenti ch'el ne possa alienare, vendere et fare como gli piacerà per podere satisfare alla conventione che ha cum quelli de Gasparro da Sessa. Data Mediolani, primo marcii 1453.
Bonifacius.
Cichus.


(a) Segue cossì mobili quanto immobili depennato.