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1230. Francesco Sforza a Graziolo da Vicenza 1453 marzo 3 Milano

Francesco Sforza dà atto al conestabile Graziolo da Vicenza di aver ricevuto le sue lettere con cui lamentava mancanza di strame per i suoi cavalli. Gli risponde solo ora perché si è ricordato che nei luoghi a lui vicini del Genovese può sistemare le sue bestie, e ne ha scritto a Genova. Mandi subito a Genova un suo uomo munito dell'allegata lettera in modo che gli venga assegnato il suo lozamento, tenendo presente che non ha possibilità di trovare altrove spazi per i suoi cavalli.

Spectabili viro Gratiolo de Vicentia, nostro conestabili dilecto.
Nuy habiamo recevuto più toe lettere per le quale ne hay scripto del grande mancamento hay delli strami, adeo che li toi cavalli stano molto male, alle quale, benché ne siamo certissimi, non habiamo facto resposta veruna, pur repensando dove nuy te podessemo providere. Hora ne siamo recordati che in quelli lochi de Zenoese, che sonno lì circonvicini, gli poderano pur stare qualchi cavalli, et ne habiamo scripto a Zenoa perché se habiano dicti lochi, et siamo certi che essi Zenoesi ne compiacerano, siché te confortiamo ad remanere patiente finchè dalà sarà facta provisione circa ciò. Et perché più presto ti vengha assignato il tuo lozamento, dicimo che vogli mandare uno tuo fin ad Zenoa cum l'alligata, acciochè non venghi ad essere temporizato, avisandoti che altroe nuy non habiamo il modo de podere allozare dicti tuoy cavalli, perché ogni loco nostro è repieno, siché non gli poderia stare uno cavallo più, como per altre nostre dei havere inteso. Data Mediolani, die iii marcii 1453.
Bonifacius.
Cichus.