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1231. Francesco Sforza a Giorgio de Annono 1453 marzo 3 Milano

Francesco Sforza assicura Giorgio de Annono, luogotenente ad Alessandria, di aver ricevute le sue lettere con la denuncia della mancanza di strame e del connesso malcontento generale. Si è ora sovvenuto che a Novi e a Gavi e in altre vicine località genovesi potrebbero sistemarsi dei cavalli e, perciò, ha scritto ai Genovesi per l'alloggio di alcuni cavalli. Non appenalui (Giorgio) avrà notizia della possibilità di sistemazione, mandi (senza sguarnire la città di uomini d'arme e di saccomanni) i cavalli nei posti aloro destinati. Per quel che concerne il frumento, lo assicura che ne arriverà assay bona quantità.

[ 456v] Spectabili viro Georgio de Annono, dilecto locontenenti nostro Alexandrie.
Per più toe lettere remanemo avisati del grande desasio portano quelle nostre gente per lo mancamento delli strami et del malcontentamento è seguito fra quelli nostri citadini et populo et esse nostre gente per casone d'esso, al che infine ad hora non è accaduto potere fare altro, pur pensando tucta volta in che modo podergli fare provisione. Hora mò ne siamo recordati che ad Novi et ad Gavi et per li altri lochi circumvicini delli signori Zenovesi gli poderano stare et allozare qualchi cavalli, et non dubitandosse nuy ch'essi signori Zenoesi ne compiacerano, gli habiamo scripto pregandoli che vogliano provederci de allozamento in quelli suoy lochi per quelle nostre gente, consyderato maxime che nuy non possiamo allozarli altrove, perché ogni locho nostro è repieno in forma per la multitudine della gente nuy habiamo, che non possiamo dare uno alozamento pur ad uno cavallo. Siché confortaray quelle nostre gente a darsi de bona voglia, perché subito sarà provisto al bisogno loro. Puoy volemo nuy che, quam primum sarai advisato che se darano dicti allozamenti, ordini che li homini d'arme cum li loro sachomani a pede restano lì alla guardia et cura de quella nostra città et mandeno li suoy cavalli alli lochi che gli sarano deputati. Circa questo, adonque, usaray ogni toa industria perché resti ogniuno contento. Appresso ti avisamo che alla parte del frumento darimo tale opera che ne sarà conducto assay bona quantità, in modo [ 457r] che ogniuno haverà a contentarsi, et già havimo ordenato. Et appresso ti avisamo che s'elli dicti lochi non bastarano ad le dicte gente, nuy provederimo da poy ad quelli ad chi mancharà. Data Mediolani, die iii marcii 1453.
Bonifacius.
Cichus.