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1240. Francesco Sforza a Bartolomeo da Bologna, Bartolomeo da Messina e Luca Schiavo 1453 marzo 6 Milano

Francesco Sforza rimprovera i conestabili ducali Bartolomeo da Bologna, Bartolomeo da Messina e Luca Schiavo perché, ad un medesimo tempo, lasciano la cittadella, il che non vuole si ripeta, ma ingiunge che si allontanino alternativamente. Provvedano che nessun fante lasci la cittadella senza loro licenza e si guardino dall'accogliere fanti forestieri, fuggiti da Guglielmo di Monferrato, perché tale asserzione può celare un inganno.

[ 461v] Probis conestabilibus nostris dilectis Bartholomeo de Bononia, Bartholomeo de Missina et Luca Sclavo.
Nuy intendiamo che vuy haveti pocha diligentia in la guardia de quella nostra citadella et che non haveti advertentia in partirve et andare di fora tucti a uno tracto, et cossì che li vostri compagni vanno et vengano a suo piacere senza risguardo alcuno, il che molto a nuy despiace. Et perché pur dicta cittadella molto importa al stato nostro, volemo che in la guardia d'essa debbiati usare altra advertentia, commettiamove adunque che da mò inanti non ve debbiate tucti ad una volta absentarve dalla dicta citadella, ma, secondo li bisogni, siamo contenti vada mò l'uno, mò l'altro, et cossì provedete che li vostri fanti non vadano, non ma con vostralicentia, advertendo etiam ad non torre veruno fante forestero che fuza dal signore Guilielmo, perché, sotto tale colore, poderiano venire a fare qualche mancamento. Et apresso attendeti cum tale diligentia alla guardia d'essa, siché non gli possa intervenire veruno scandalo. Data Mediolani, die vi marcii 1453.
Bonifacius.
Iohannes.