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1252. Francesco Sforza a Sceva de Curte 1453 marzo 7 Milano

Francesco Sforza vuole che Sceva de Curte, consigliere e oratore ducale presso il doge di Genova, procuri di trovare il balasso di cui gli parlò una volta. Se lo ritrovasse, cerchi con Bartolomeo da Levanto di farglielo recapitare perché lo possa vedere; in caso contrario ne cerchi uno bello bello, grande e perfetto e provveda che possa vederlo. Faccia in modo che delle perle più belle che ebbe giorni addietro madonna Bianca se ne abbiano delle altre: gli indichi la quantità e il prezzo.

[ 468r] Spectabili militi et doctori domino Sceve de Curte, consiliario et oratori nostro dilecto ad illustrem dominum ducem Ianuensem.
Vogliati subito, recevuta questa, vedere se quello balasso, del quale ve parlassemo altra volta, è più lì, et essendo lì, troveretivi cum Bartholomeo delevanto et vedeti insieme cum luy se posseti fare per qualche via che l'havessemo qui per vederlo. Et non gli essendo, per questo se ne trovate qualchuno bello, grande et in tucta perfectione, et trovandone veruno, studiative per la dicta via de fare che l'habiamo qui per posserlo vedere, respondendone più presto che possiti quello fareti circa ciò.
Appresso vedete se de quelle perle, quale hebbe l'altro dì madonna Biancha, nostra consorte, se ne poria havere più de quelle più belle, et de quella quantità se ne porrà havere et del pretio d'esse, avisatine subito. Data Mediolani, die vii marcii 1453.
Marchus.
Cichus.