Registro n. 13 precedente | 1278 di 1330 | successivo

1279. Francesco Sforzalo a Giorgio de Annone 1453 marzo 16 Milano

Francesco Sforza loda Giorgio de Annone, luogotenente in Alessandria, sia per aver cavato fuori quelli del Castellazzo mandandovi Lancillotto, come per i suggerimenti datigli. Saputo che al Castellazzo non sono rimasti che quattro uomini d'arme, ha scritto a Moretto di mandarvi quei suoi uomini che già vi erano, sollecitandolo, nel caso che non vi avesse ancora provveduto. Espresso il suo compiacimento per quello che Giovanni da Scipione e Gentile hanno, a nome del duca, detto ai cittadini, lo Sforza lo elogia di nuovo sia per la proposta della quota di gente d'arme da mandare in Lomellina che per la risoluzione presa di trattenere ad Alessandria cento cavalli, informandolo subito se mai ne venisse a mancare qualcuno e raccomandandogli in ogni caso grande cura per la cittadella. Avvisato dell'assalto portato a Sezzadio da Beltrame Buffa, ritorna ad elogiarlo per l'ordine dato per la cattura di costui e per il parere datogli di mandare in detto luogo un nuovo podestà fino a che la situazione si sarà calmata.

Spectabili viro Georgio de Annono, locontenenti Alexandrie, nostro dilecto.
Havemo recevuto tre toe lettere de dì xii del presente et inteso tucto quello ne scrivi; alle quale, rispondendo, primo, alla parte de quelli de Castellazo hay [ 478r] cavati fora dove hay mandato Lanzaloto, li quali sonno venuti qui da nuy, te commendiamo et laudano, cossì delli advisi ne hay dato. Et perché tu dice che al Castellazo non sonno remasti se non quattro homini d'arme, te dicemo che nuy havemo scripto et ordinato ad domino Moretto che mandi alla guardia d'essa terra del Castellazo li suoy gli sonno stati fine al presente; sìchè non essendogli andati, li solicitaray gli vadano, et ce ne advisaray perché gli possiamo providere. Alla parte de quello hanno referito Iohanne da Scipione et Gentili a quelli citadini per nostra parte, il che hanno havuto acceptissimo (a) et cetera, et delle gente d'arme se doviano levare per andare in Lomellina, cossì del'ordine preso per li cento cavalli remangono ad Alexandria, restamo del tucto advisati, de che te conmendiamo, et parne habbi facto benissimo ad retenire questi cento cavalli, li quali per niente non lassare partire, et partendose alcuno ce ne advisa che gli provederimo nuy, et cum bona diligentia vogli fare attendere alla guardia della citadella.
Alla parte delle lettere te ha scripto il podestà de Sece dello assalto gli ha facto Beltramo Buffa et del'ordine gli hay preso per havere dicto Beltramo nelle mano, cossì del parere tuo che nuy mandassemo uno potestà ad nostro nome ad Sece fino le cose fossero acconce, te commendiamo et dicemo [ 478v] che a nuy non pare de fare al presente altra novità, adciò non para vogliamo revocare alli figlioli quello una volta concessimo ad domino Iohanne de Alexandria, ma tu volimo gli daghi ogni favore necessario, perché siamo certi daluy haveray piena obedientia in ogni cosa pertinente al stato nostro, como è la volontà nostra. Mediolani, xvi marcii 1453.
Zanettus.
Iohannes.


(a) In A acceptimo senza segno abbreviativo.