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1285. Francesco Sforza a Giorgio Del Maino 1453 marzo 17 Milano

Francesco Sforza viene informato da Giorgio Del Maino, commissario e podestà di Novara, della notizia delle incursioni fatte dai nemici fin lì vicino, e si compiace dell'allarme datone agli uomini in modo da parare ogni danno. Quanto al pericolo di una cavalcata grossa, gli rammenta come Antonio Porro tentò di fare altrettanto a Robbio, località dei Crotti. Per farlo pentire del suo ardire, ne scrisse a Gaspare da Sessa, al capitano del distretto, a Raffaele Zaccaria di mettere i loro uomini insieme con quelli di Sacramoro da Parma e di Antonello dal Borgo e di andare con altre genti, non solo a difendere il borgo, ma a dare pure una spillizata ad Antonio, in modo da levargli l'uzzolo di ripetersi.

Spectabili domino Georgio de Mayno, dilecto commissario et potestati nostro Novarie.
Havimo inteso quanto per la vostra de dì xiiii ne scriveti del correre fanno li inimici fino lì appresso, et credeti vogliano fare una cavalcata grossa. Dicimo ne restiamo avisati et ne piace della provisione facta in advisare l'homini, acciò non recevano danno, ma della cavalcata grossa, dicimo siamo certi havereti inteso como Antonio Porro è venuto in quelle parte cum alcune gente per [ 481r] fare contra Robbio, loco delli gentilhomini delli Crotti, et nuy, per farlo pentire della impresa, habiamo scripto a Gasparro da Sessa, al capitaneo del districto lì et ad Raphaelle Zacharia che mettano insieme li suoy, quelli de Secramoro da Parma et de Antonello dal Borgo et altre gente per andare a defendere, non solum el dicto loco, ma etiandio a dare ad esso Antonio una spillizata, siché non gli venga voglia de retornarci più. Del che vi ne advisamo, acciò possiati satisfare alla mente vostra. Data Mediolani, die xvii marcii 1453.
Bonifacius.
Cichus.