Registro n. 13 precedente | 1289 di 1330 | successivo

1290. Francesco Sforza a Francesco Cagnola 1453 marzo 16 Milano

Francesco Sforza assicura Francesco Cagnola, referendario di Tortona, di aver preso atto di quanto hanno fatto e fanno i nemici e dei danni subiti dai cittadini. Vuole che si ricambino i danni e gli comunica di aver ordinato al Colleoni di ingiungere alla gente alloggiata a Pozolo e nel Vescovato di opporsi alle incursioni nemiche. Si dice dispiaciuto della negligenza dei cittadini nel prestare il servizio di guardia e, in merito, ne scrive nell'allegata missiva. Vuole che spedisca ai Maestri delle entrate i denari dei salariati.

Nobili viro Francisco Cagnole, referendario Terdone nostro dilecto.
Havemo inteso quanto per una toalettera ne hay scripto et del'adviso ne hay voluto dare de quello hanno facto et fanno li inimici, et del damno recevuto per quelli nostri homini: te ne commendiamo et confortiamote a fare il simile (a) damno hanno recevuto quelli homini. Per la qualcosa havimo ordinato al magnifico Bartolomeo Coglione che ordini ad quelle gente sonno allogiate in Pozolo et [ 482v] nel vescovato che provedano et obstano che dicti inimici non vadano pił discurrendo el paiese, et quelli nostri homini possino andare et fare li facti suoy. Alla parte che quelli nostri citadini sonno molti neglienti a quelle guardie, ne rincresce et dole, alli quali scrivemo per l'alligata in opportuna forma. Li denari delli sallariati, quali dice havere apparechiati, volimo che li mandi alli nostri Magistri del'intrate. Data Mediolani, die xvi marcii 1453.
Iohannes Antonius.
Iohannes.


(a) Segue et ne dole del depennato.