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1293. Francesco Sforza a Ottone da Mandello 1453 marzo 18 Milano

Francesco Sforza risponde al conte Ottone da Mandello che non può concordare con la sua denunzia di difficoltà ad alloggiare a Piora i cavalli per mancanza di strame, mancanza di strame che non esiste, perché gli n'è tanto che gli poteranno stare. Accettino, quindi, quelli di Piora i cavalli che sono loro tassati.

[ 483r] Spectabili militi, dilecto nostro, comiti Octoni de Mandello.
Inteso quello ne scrivete dela difficultà che havete in lozare cavalli in Piora per difecto et manchamento de strame, et le raxone quale allegate circa questa materia, ve rispondemo, in poche parole, che nui sariamo molto contenti non darvi graveza de questa et ad voi et acqualunche altri, ma nui siamo cossì oppressi da grande numero de gente d'arme non pò essere de meno che non l'abiate la parte vostra. Siché ve confortiamo, caricamo et stringemo de piato provedere che quilli de Piora omnino acceptano li cavalli che gli sonno taxati, et non gli sia fallo, perché in questo cognosceremo lo amore et dilectione che ne portati, et non bisogna ne alligati la penuria de strame, perché sapemo gli n'è tanto che gli poteranno stare, come fanno li altri altrove. Mediolani, die xviii marcii 1453.
Irius.
Cichus.