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1297. Francesco Sforza a Sceva de Curte 1453 marzo 20 Cremona

Francesco Sforza vuole che Sceva de Curte, consigliere e oratore ducale presso il doge di Genova, a conoscenza di come vanno le cose, esegua quanto il duca gli scrive e quanto dettogli direttamente da ser Andrea, informandolo poi del risultato. Gli fa avere il mandato richiesto.

Spectabili militi et doctori domino Sceve de Curte, consiliario et oratori nostro dilectissimo apud illustrem dominum ducem Ianuensem.
Vuy havereti, et per più nostre lettere et poy per ser Andrea a boccha, a sufficientia inteso quanto accade, siché per questa non ne accade dire altro, se non che vogliati exeguire quanto ve habiamo scripto et mandato a dire per ser Andrea, et vogliati advisarne de quanto havereti exeguito.
Ceterum, cum questa ve mandiamo el mandato, quale per vostralettera rechiedeti, accioché possiati exeguire quanto è il bisogno nostro. Cremone, xx marcii 1453.
Ser Iohannes.
Cichus.