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1319. Francesco Sforza a Uberto e ai fratelli Spinola da Francavilla 1453 marzo 28 Milano

Francesco Sforza scrive a Uberto e ai fratelli Spinola da Francavilla; esorta Uberto a rimettere Antonio Doria, quondam Iufredi, nel possesso di Bissio, come gli è stato sentenziato dal Consiglio sforzesco. Se, invece, si ostinerà nella sua disobbedienza, il duca imporrà che si proceda contro di lui e lo avrà come ribelle.

Uberto et fratribus de Spinulis Francaville.
Sperando nuy che da pò l'anno passato, non etiandio novamente che tu, Uberto, sey stato qui in tanti giorni, may havvete saputo produre rasone in cosa alcunalegitima in contrario et vedendo l'humanitate et pacientia ve habiamo usata, devessivi horamay pienamente et pacificamente remettere Antonio Doria, quondam Iufredi, alla possessione de Bixio, [ 495v] como già più mesi era pronunciato per lo nostro Conseglio, quale haveva intesala causa, et cetera, habiamo trovato che tu, Uberto, senza saputa, non che licentia del Consiglio nostro secreto, non etiam della iustitia, sey partito et scantonato de qui, et andato cum Dio occultamente et como fugitivo. Del che maravigliandone et malcontenti, et comprendendo continuamente più (a) che la rasone, e per esso Antonio quanto al possessorio, de novo admonimovi et strenziamo et commandiamovi che, per quanto haveti carala gratia nostra, incontinente, et senza altra exceptione, lo remettiati alla possessione del dicto locho quietamente, secondo la forma et dispositione della dicta pronunciatione et declaratione et delle nostre lettere, et gli restituati, o restaurati le cose a luy tolte altre volte, fora d'esso locho. Il che facendo, ne fareti piacere et l'honore et bene vostro. Ma se fareti renitentia ancora et desobedienti, vi promettiamo che usarimo delli remedii più efficaci et più validi et provocati dalla pertinacia vostra, et per l'honore nostro, et per la rasone et iustitia, quale estimemo summamente, como debbiamo, vi faremo procedere contra etiam manu militari, et vi daremo de quello andati cercando, et mettaremovi voglia de non delegiarve et quelli hanno rasone, procedendo contra vuy contra rebelli nostri, como haveti meritato. Il che aveti ad imputare a vuy et alli senestri portamenti vostri, et non ad altri. Data Mediolani, die xxviii marcii 1453.
Facta in Consilio secreto.
Cichus.


(a) più in interlinea.