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1322. Francesco Sforza al referendario di Alessandria 1453 marzo 30 Milano

Francesco Sforza comanda al referendario di Alessandria di tacitare le lamentele di Stefanone da Vimercate, capitano dellalocale cittadella, per i mancati suoi pagamenti: gli faccia avere quanto gli spetta e in più i due denari d'oro dalui sborsati per un certo servizio.

[ 496v] Nobili viro referendario nostro Alexandrie.
Stefanono da Vimercato, capitaneo de quella nostra citadella, se lamenta ch'el non pò conseguire alcuno denaro delli pagamenti suoy, et che l'è pezo tractato che alcuno altro. Et perché questo non è de intentione nostra, perché la fede soa et l'importantia de quello loco non meritano questo, te commettiamo et volemo che omnino gli debbi fare satisfare interamente de quello debbe havere, non obstante alcuno ordine o altro in contrario. Et in questo non sia fallo nì exceptione alcuna. Data Mediolani, die xxx marcii 1453.
Irius.
Cichus.
Et perch'el dicto Stefanono, overo suo figliolo, dice havere speso duy denari d'oro per andare a de certo servitio, volimo glili facci boni et mecti per spesa consumata. Data ut supra.