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138. Francesco Sforza al podestà di Ceredino 1452 febbraio 3 Milano

Francesco Sforza ricorda al podestà di Ceredino di avergli scritto che costringa il fornaciaio Beltrammo da Caneyda a soddisfare l'aulico ducale Baldassarre da Barzi di quanto gli aveva promesso. Cerchi con mezzi legali di indurre Beltrammo a saldare il suo debito con Baldassarre.

Potestati Ceredini.
Già altre volte ne recordiamo haverte scripto che dovesse astrengere Beltrammo de Caneyda, fornaxiaro ad far il debito al nobile aulico nostro dilecto Baldassarro di Barzi per la casone che in le altre nostre littere te havimo scripto et fin qui par ch'el dicto Beltrammo habia dito parole senza alcuno effecto al dicto Baldassarro. Pertanto vogliamo debie provedere a far ch'el dicto Beltrammo observi al dicto Baldassarro quello che gli ha promesso, come per littere del dicto Baldassarro seray advisato. Et non servandogli dicta promessa, siamo contenti et vogliamo debbi ministrare raxon summaria et expedita al dicto Baldassarro contra el dicto Beltrammo per omnia iuris remedia, siché mediante la raxone consegua presto el debito suo. Data ut supra.
Iohannes.